16 agosto 2011

Signoraggio.it: ROMPERE IL MONOPOLIO MONETARIO-CREDITIZIO

Signoraggio.it: ROMPERE IL MONOPOLIO MONETARIO-CREDITIZIO: "ROMPERE IL MONOPOLIO MONETARIO-CREDITIZIO L’ALTERNATIVA AI SACRIFICI INUTILI ESISTE Il decreto legge risanatore del 12 Agosto è un palliativ..."

27 giugno 2011

GOOD MORNING VELLETRI


Molte voci poca chiarezza
la dinasty delle cliniche tra politica e giornali
1 parte
L’arcangelo Gabriele posato due anni fa sul cupolone del San Raffaele dovrà guarire un malato del tutto particolare: ìl bilancio dell’ospedale.
Sono scritte lì le cifre delle manie di grandezza di don Luigi Verzè e del San Raffaele.
Angelucci,  don verzè  Fini e D'Alema: le famiglie azienda
Antonio Angelucci
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



On. Antonio Angelucci Luogo nascita Sante Marie dell'Aquila
Data nascita 16 settembre 1944 Titolo di studio licenza media
Professione imprenditore; politico Partito Il Popolo della Libertà Legislatura XVI Legislatura Gruppo Il Popolo della Libertà Circoscrizione Lombardia 2.
Antonio Angelucci (Sante Marie dell'Aquila, 16 settembre 1944) è un imprenditore e politico italiano.

È l'effettivo azionista di controllo di Tosinvest, holding che prende il nome dalle prime due lettere (TO - SI) dei nomi del fondatore Antonio, più noto come Tonino, e della sua prima moglie Silvana Paolini.

Tosinvest controlla la società Tosinvest Sanità, che gestisce case di cura riabilitative in tutta Italia e i quotidiani Il Riformista e Libero. Presentatosi alle elezioni politiche 2008 nella Circoscrizione Lombardia 2, nelle liste del Popolo della Libertà, è stato eletto deputato.

Ha quattro figli, uno dei quali, Giampaolo, è il più attivo nella gestione aziendale, anche se dal 2006 è stato indagato per una vicenda di corruzione riguardante l'ex governatore della Puglia, Raffaele Fitto; a fine 2007 è stato chiesto il rinvio a giudizio.

Tosinvest nel 2007 è stata anche al centro di uno scandalo su presunte tangenti versate ad un agente segreto.

Nell'estate 2008, la famiglia Angelucci è stata coinvolta dai media nella Sanitopoli d'Abruzzo, vicenda di mescolanza tra affari e politica che ha portato all'arresto e alle conseguenti dimissioni del governatore regionale Ottaviano Del Turco, accusato di intascare tangenti da alcuni imprenditori della sanità attivi in Abruzzo.

La carriera di imprenditore

Nato in un piccolo paese abruzzese, si trasferì a Roma dopo l'adolescenza e lavorò dapprima come commesso di una farmacia, in seguito come portantino presso l'ospedale romano San Camillo, dove Angelucci si dimostrò molto attivo come sindacalista. Apprese le necessarie informazioni sul mondo sanitario, il giovane Antonio, per gli amici Tonino, utilizzò le amicizie contratte sul lavoro per entrare in società con altri imprenditori e politici in una vecchia casa di cura per lungodegenti di Velletri, della quale in breve - nel 1984 - riuscì a conquistarne con prontezza e spregiudicatezza la maggioranza del capitale.

Una volta divenuto a pieno titolo imprenditore, Angelucci non si fermò più e, con metodi non sempre apprezzati dai concorrenti, riuscì ad acquisire i pacchetti di maggioranza di altre strutture di lungodegenza, che - con felice intuizione e con buone entrature negli ambienti della Regione Lazio - trasformò nelle ben più redditizie cliniche per riabilitazione.

Negli anni '90, poi, coltivando un ottimo rapporto con il banchiere Cesare Geronzi e con la Banca di Roma, divenuta in seguito Capitalia, riuscì ad ottenere ingenti prestiti per poter acquistare importanti partecipazioni (ad esempio, la maggioranza del capitale del quotidiano l'Unità) e rilevanti immobili (ad esempio, il palazzo di via delle Botteghe Oscure di Roma, detto il Bottegone, che fu per circa quaranta anni la sede della direzione del Partito Comunista Italiano, un palazzo simbolo della Roma che contava).

Nel biennio 2000 - 2001 suscitò notevole scandalo la vicenda dell'Ospedale romano, sulla via Laurentina, appartenente all'Istituto San Raffaele di Milano, che - dopo un lungo contenzioso - fu venduto dall'istituto diretto da Don Verzè alla famiglia Angelucci per un importo di molto inferiore a quanto pochi mesi dopo fu pagato dalla Regione Lazio per ricomprarlo dagli Angelucci. Su questa vicenda vi furono inchieste giudiziarie e interrogazioni parlamentari, per ora ancora ferme alla Procura della Repubblica di Roma. Sulla vicenda Don Verzè scrisse un libro.

Dalla fine del 2008, la famiglia Angelucci, attraverso la società veicolo lussemburghese TH S.A., fa parte, con il 7.1%, del capitale azionario di Alitalia - Compagnia Aerea Italiana.
Ed ecco angelucci junior (ai domiciliari per truffa all'ASL):


Ecco il suo profilo del 2006
Angelucci, chi era costui
Giampaolo Angelucci, 34 anni, romano, figlio di un re della sanità privata, è editore di Libero e socio de Il Riformista (il che la dice lunga sul fogliaccio arancione fondato dall'impomatato Polito) è finito agli arresti domiciliari nella vicenda Fitto. Roberto Rossi racconta la sua storia su l'Unità di oggi.

da l'Unità del 21 giugno 2006

Angelucci, la dinasty delle cliniche tra politica e giornali
di Roberto Rossi

Lo chiamano il re delle cliniche private, anche se la sua Tosinvest Sanità, per giro d’affari, è la numero due in Italia dietro al gruppo Rotelli. Ha anche il vizio dell’editoria che coltiva di pari passo a quello delle amicizie politiche. Con un carattere distintivo in entrambi i casi: la trasversalità. E Giampaolo Angelucci, 34 anni, romano, diplomato in scienze umanistiche alla Augustinian Academy di New York, da ieri agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta pugliese che ha coinvolto anche l’ex governatore Raffaele Fitto, della trasversalità ne ha fatto una bandiera.
Il suo impero, diviso con altri due fratelli, nasce circa venti anni fa quando il padre Tonino fonda la società Tosinvest che lancia nel business della sanità privata. In due decenni la Tosinvest diviene un gruppo con una capacità ricettiva di quasi 4mila posti letto, oltre mille medici specialistici, circa tremila dipendenti, una trentina di strutture sanitarie dislocate in tutta Italia (con una particolare propensione per Lazio, Abruzzo e Puglia) e con un fatturato che s’aggira attorno al miliardo di euro. La più famosa di queste cliniche è il San Raffaele di Roma. Fu acquistato da Angelucci nel 1999 dalla Fondazione Monte Tabor di Don Verzè. L’imprenditore riuscì a soffiarla al ministero della Sanità guidato da Rosy Bindi spendendo circa 270 miliardi delle vecchie lire. Qualche tempo dopo fu rivenduto allo Stato per circa 320 miliardi. Una plusvalenza secca di 50 miliardi di lire e qualche polemica politica poi rientrata.
( chiassa come mai eh?!)
In effetti la politica non è mai stata un problema per Angelucci, uno che pure vive d’appalti. Nel Lazio, per esempio, sono cambiate tre giunte nel giro di dieci anni senza che il gruppo ne risentisse. In Puglia lo stesso. Con il precedente governatore, Raffaele Fitto, è stata vinta una gara per una partner ship con la regione nel campo della riabilitazione che la giunta di sinistra presieduta da Niki Vendola ha poi perfezionato.( qui ci tornneremo con la sig. marcegaglia )
Forse perché Angelucci, anche grande amico della giornalista Rai Anna La Rosa, nel mare magnum della politica non ha mai navigato a vista. Le sue amicizie, vere o presunte, spaziano da Massimo D’Alema a Gianfranco Fini (il fratello Massimo era consigliere nella Tosinvest), da Forza Italia ai Ds. Nel 2003, per esempio, Angelucci per 42,6 milioni di euro acquistò a saldo e stralcio il 50,1% di Beta immobiliare. Beta immobiliare era la società creata proprio dai Ds per convogliare i debiti accumulati dal Partito Democratico di Sinistra (al 30 settembre 2003) con le banche (Carisbo, Banca Intesa, Capitalia, Mps) e garantiti dall’ipoteca su 261 immobili. L’acquisto di Angelucci del debito di Beta immobiliare (scontato del 50%) permise ai Ds di estinguere il loro con gli istituti di credito.
E la stessa trasversalità Angelucci, che poco tempo fa si è lanciato anche nella finanza acquisendo il 2% di Capitalia, l’ha avuta anche con l’editoria, «la mia grande passione», come ebbe a rivelare qualche tempo fa al periodico Prima Comunicazione. Una passione nata proprio con il quotidiano L’Unità. Nel 1999, prima dell’acquisto del San Raffaele, grazie all’interessamento di Alfio Marchini, Angelucci comprò una fetta della società L’Unità editrice multimediale spa poi finita in liquidazione. Una schema ripetuto, con il centrodestra al governo e con maggiore fortuna, quando Angelucci acquistò la proprietà della testata di Libero quotidiano fondato da Vittorio Feltri.
Oggi, dopo aver tentato di acquisire il Corriere dell’Umbria, sta valutando la possibilità di salire nella compagine azionaria de Il Riformista di cui ha una quota nella società di minoranza Nova Editior che con Reti spa controlla il giornale guidato da Paolo Franchi.

24 giugno 2011

Good Morning Velletri


            ULTIMATUM

Il 28 giugno SEGNATE QUESTA DATA Perché PRESTO Riguarderà E SPERIAMO DI NO ANCHE VELLETRI e CONSOLIAMOCI riguarda anche Roma, E NON SOLO.
Per il Lazio si stanno profilando ORE decisive oltre le quali c’è il «rischio Napoli», con la spazzatura lasciata a marcire per strada come sta accadendo in questi giorni a Pomezia.
E NOI CI SIAMO STATI FA SCHIFO VERAMENTE Dal 28 giugno le discariche della Regione non accoglierà la spazzatura dei comuni morosi.
La decisione comunicata mercoledì 22 da Feder Lazio riguarda anche la Capitale, ma il sindaco DELLA CAPITALE per ora tranquillizza: «Presto FAREMO FRONTE AL NOSTRO DEBITO».
SE LO DICE LUI!







 Il 29 giugno, giorno successivo alla protesta degli imprenditori – annunciata per fine maggio ma poi sospesa per le elezioni - scadono inoltre la proroga per Malagrotta, la discarica più grande d’Europa che raccoglie i rifiuti di Roma, Fiumicino e Ciampino. Tra le proteste di chi non vuole la discarica dietro casa - mercoledì 22 ha manifestato davanti alla Pisana un centinaio di cittadini di Ponte Galleria - e le azioni clamorose - come la rissa in consiglio comunale a Pomezia, ATTENZIONE SPERIAMO NON ACCADA ANCHE Qui, MA QUALCHE DUBBIO INCOMINCIAMO AD AVERLO ANCHE NOI.
Intanto gli imprenditori di Feder Lazio capeggiati da Manlio Cerroni, DETTO L’OTTAVO RE DI Roma titolare di Malagrotta, affermano che «dal 28 giugno non saranno accolti in discarica i rifiuti solidi urbani provenienti dai comuni morosi del Lazio», (attenzione leggete bene perché qui si legge e si capisce a modus proprio, in pratica parlano anche quelli di Colleferro) La cifra reclamata – morosi sarebbero una quarantina di comuni, Roma in primis per una settantina di milioni di euro – si aggira in totale sui 220 milioni di euro.
Poi c’è i Zingaretti che per non scatenare le ire dei suoi elettori dice “MAI ALLA MAXI DISCARICA , CHIAROOOOO!” , VEDRETE CHE SE QUANDO APRIRà LE FINESTRE ,E L’OLEZZO LO COLPIRà  Scenderà PURE LUI A SCAVARE CON LA PALA .
A PROPOSITO Velletri come sta?

26 maggio 2011

LO SAPEVATE CHE


Gran Premio Italia

Le auto blu consumano come i bolidi di Formula 1. Le vetture a disposizione delle amministrazioni percorrono tra i 3 e i 4 km con un litro. Il problema già risolto da Cnel e Corte dei conti.


Sono tante, quasi sicuramente troppe. Di certo basta nominarle per far andare su tutte le furie il cittadino italiano. Sono le auto blu, uno status symbol per chi si trova ad amministrare la cosa pubblica, un inutile privilegio per chi osserva dall'esterno. Negli ultimi anni sono state oggetto di una vera e propria «caccia». Anche perché notizie più o meno verificate parlavano di un parco auto di oltre 600.000 unità. Con costi esorbitanti. Così il ministero per la Pubblica amministrazione e l'innovazione guidato da Renato Brunetta ha deciso di dedicare al tema «auto blu» un intero allegato dell'ultima Relazione sullo stato della pubblica amministrazione depositata in Parlamento lo scorso ottobre. Secondo il monitoraggio, iniziato nel maggio 2010, le auto a disposizione delle amministrazioni centrali e locali sarebbero circa 86mila. Dati che, spiega la relazione, escludono però «le autovetture con targhe speciali, quelle adibite a servizi specifici e a scopi di sicurezza» che non sono state rilevate. Nello specifico ministeri, agenzie, università ed enti pubblici possono contare su circa 3.000 auto "blu-blu", 5.500 "blu" e un numero molto limitato di "grigie" (1.500). Diversa la situazione nelle amministrazioni regionali e locali: circa 70mila "grigie", 2.000 "blu-blu" e 4.000 "blu". Per meglio orientarsi vale la pena di spiegare la «differenza cromatica» tra le vetture: le "blu-blu" sono quelle riservate ad «autorità, alte cariche dello Stato, vertici politici di Regioni e amministrazioni locali»; le "blu" sono quelle con autista in uso esclusivo e non esclusivo «all'alta dirigenza delle amministrazioni centrali, degli enti pubblici, delle Regioni e degli enti locali e degli uffici di diretta collaborazione delle cariche politiche»; le "grigie", infine, vengono «utilizzate dalle amministrazioni per lo svolgimento del lavoro d'ufficio e l'erogazione dei servizi».
Ebbene pochi sanno che queste macchine, la marca è indifferente, consumano praticamente quanto i bolidi che sfrecciano in Formula 1. Per verificarlo basta armarsi di una calcolatrice e di buona volontà. La Relazione, infatti, tra le varie tabelle indica anche la media di chilometri percorsi nel 2009 e i costi di gestione di ciascuna autovettura. Prendiamo per comodità i dati relativi alle sole amministrazioni locali che, come spiega la relazione, obbligano amministratori e dirigenti ad una «maggiore mobilità» rispetto a quelle centrali. Nel 2009 un'auto "blu-blu" ha percorso circa 22.000 chilometri, una "blu" 14mila, una grigia 8.500. I dati relativi ai consumi parlano di 11.500 euro per le "blu-blu", 5.800 per le "blu", 2.900 per le "grigie". Questo significa che le prime hanno bisogno di 52 euro di carburante ogni 100 chilometri percorsi, che scendono a 41 per le seconde e a 34 per la terza categoria. Che tenendo conto dei prezzi di benzina e gasolio in quell'anno producono cifre piuttoso impressionanti: intorno ai 3 km al litro per le auto "blu-blu" a benzina, circa 4 per quelle a gasolio. Le auto di Formula 1 si aggirano sui 2-2,5 km al litro. Sarebbe interessante capire come è possibile che macchine che vengono usate prevalentemente su percorsi urbani (quindi con velocità contenute) consumino quanto bolidi che superano i 350 chilometri orari.
Ma il problema esiste e, paradossalmente, esiste già una soluzione. L'idea è della Corte dei Conti ma il Cnel l'ha sviluppata e messa a regime (il nuovo Segretario Generale Franco Massi viene proprio da via Baiamonti ndr). Si tratta del classico "uovo di Colombo": contratti di noleggio a lungo termine con formula che comprende, oltre a servizi tipici come assicurazione e manutenzione, anche una quota prefissata di carburante che viene stabilita prendendo come parametro di riferimento il consumo in ciclo urbano dichiarato sul libretto di circolazione. Una soluzione che consente notevoli risparmi - i costi oggi si aggirano intorno ai 2 miliardi di euro - senza modificare i livelli del servizio. Certo, almeno che i diretti interessati non preferiscano continuare a correre in Formula 1.




Nicola Imberti

20 maggio 2011

NOTIZIE GIURIDICHE


Multe non valide per la Cassazione se manca la presenza costante dell'organo di polizia
Cassazione Civile 2^ Sezione n°7785 del 5 apr '11 consente di fare il punto sullo stato dell'arte in tema di multe affibbiate senza la supervisione dei vigili urbani. Fattariello: siamo a Lagundo, in lingua tedesca Algund, paese nei pressi di Merano noto agli amanti della birra, in quanto presso una sua frazione, Foresta (ted. Forst) si trova lo stabilimento della birra Forst e l'automobilista di turno aveva avuto ragione dal Tribunale di Bolzano - Sezione Distaccata di Merano: il ricorrente lamentava, a tacer d'altro, che il verbale di accertamento fosse VIZIATO perché l'Amministrazione si era avvalsa di ditta privata per la gestione degli apparecchi di rilevamento; con acume l'estensore del ricorso aveva sottolineato che l'attività era stata sì svolta sotto la supervisione della Polizia Municipale, ma non si era specificato in che cosa consistesse tale supremazia e come fosse organizzato il collegamento fra attività di rilevamento delle infrazioni e soggetto preposto al servizio di Polizia locale: è questa la leva che sposta i termini della questione. Insorge il Comune di Lagundo-Algund sviluppando un duplice ordine di motivi. a) La Corte di Cassazione dà ragione al Comune in relazione al primo motivo ricordando che l'Amministrazione non deve dare prova della TARATURA delle apparecchiature elettroniche regolarmente omologate che usa per rilevare le violazioni e ribadisce che, in materia, l'efficacia probatoria dello strumento rilevatore del superamento dei limiti opera sino a quando sia accertato, in concreto, sulla base di circostanze allegate dall'opponente e debitamente provate, il difetto di costruzione, installazione o funzionamento del dispositivo elettronico. b) Sul secondo motivo, invece, gli Ermellini di Piazza Cavour - Presidente Dott. Giovanni SETTIMJ e Relatore Dott. Pasquale D'ASCOLA- osservano che rimane indimostrato quell'elemento di certezza e legalità che solo la presenza del PUBBLICO UFFICIALE può garantire al cittadino. Sicché nell'adire la Suprema Corte il Comune del meranese doveva confutare tale convincimento del Tribunale territoriale, dimostrando che l'assistenza tecnica di un privato operatore si fosse limitata all'installazione ed all'impostazione dell'apparecchiatura elettronica secondo le indicazioni del personale di Polizia locale. La Cassazione esige, quindi, che l'assistenza tecnica rimanga circoscritta ad un ruolo subordinato a quello dei vigili urbani. Il Comune non aveva colto il punto più raffinato ed importante della questione: il rimprovero maggiore mossogli consisteva sul rilevamento non attribuibile alla forza pubblica dal momento che era rimasto indimostrato ed indeterminato il necessario RUOLO di PREMINENZA dei Vigili. Per contro il ricorso per cassazione si era concentrato su un profilo attinente la violazione di legge (Articoli 11 e 12 del Codice della Strada) che non era controverso. La Cassazione censura, quindi, l'iniziativa del Comune che avrebbe dovuto denunciare un vizio di motivazione nella sentenza del Tribunale di Bolzano - Sez. Dist. di Merano in relazione all'omessa o erronea valutazione di qualche risultanza processuale, da cui emergesse invece che l'attività della Polizia locale era stata solo SUPPORTATA, ma non sostituita dall'operatore privato. Infine, la bacchettata della Cassazione si estendeva alla violazione del principio di AUTOSUFFICIENZA del ricorso: il verbale di accertamento era stato genericamente menzionato ma non trascritto all'interno del ricorso per cassazione: la Corte non ha infatti accesso agli atti di causa in relazione ai vizi in judicando (Art. 360 c.p.c. n°3) e alle censure sulla motivazione. Talché la Cassazione ha concluso per il rigetto del ricorso dal momento che una delle ragioni giustificative della sentenza del Tribunale meranese restava valida. Va aggiunto che la vicenda risaliva ad epoca (20 gen '05) antecedente la Legge n°120/2010 che ha chiarito che gli strumenti di rilevamento possono essere utilizzati dai pubblici ufficiali, mentre eventuali figure tecniche agiscono solo di supporto per gli organi preposti all'accertamento, che hanno la signoria sull'iter. Indubbiamente una bella e chiara pronuncia della Cassazione.

12 maggio 2011

GOOD MORNING VELLETRI


              LA SCOOBY GANG !




Scusate , ma l'Italia e' stata devastata tramite la complicita' stato-imprenditori collusi -banche ( portatrici di soldi mafiosi e fiscali e anche virtuali..)..nessuno se ne e' accorto ?
Questo partito indemoniato e indemocratico anche con se stesso proprio non vuole essere un partito , tutti contro tutti e tutto sono la spiegazione logica , che sono una noia mortale ( per non parlare degli altri che si credono come san giorgio , che combattono il drago ) per portare la verità a galla , quando sono colpevoli anche loro eccome se lo sono !
Ora questi personaggi che quando c’è da contestare il cavaliere nero in parlamento , che a dicembre dello scorso anno si e salvato per tre voti hanno fatto slogan incredibili , dale loro sporche bocche e uscito di tutto , quando l’haighlender del cemento Sir Servadio che per un voto “il suo “autorizza alla costruzione di un VERO E PROPRIO ECO MOSTRO !!!!!
Ma la verità non vè la dicono , e perciò ci pensiamo noi , che non è poco , anzi ……
principali caratteristiche del Project Financing:
il progetto viene valutato dai finanziatori per la sua capacità  di generare flussi di cassa;
i flussi di cassa, connessi alla gestione del progetto, costituiscono la fonte primaria per il rimborso del debito;
al fine di isolare i suddetti flussi di cassa dalle altre attività  degli azionisti¨ costituita un'apposita Società  di Progetto che ha il compito di sviluppare l'iniziativa e di beneficiare delle risorse finanziarie necessarie alla sua realizzazione;
la fase di gestione dell'opera costituisce elemento di primaria importanza, in quanto soltanto una gestione efficace e qualitativamente elevata consente di generare i flussi di cassa necessari a soddisfare banche ed azionisti;
le principali garanzie connesse all'operazione sono di natura contrattuale;
la struttura dell'operazione definita a seguito di un processo di negoziazione tra i diversi soggetti coinvolti (azionisti, banche) in merito alla ripartizione dei rischi dell'iniziativa tra i diversi partecipanti.
Attenzione qui arriva il bello , fate attenzione :
Coinvolgere il privato ed il mercato finanziario (le banche) in un progetto e fare in modo di far fruttare  per la comunità  beni che altrimenti resterebbero inutilizzati per la carenza di fondi pubblici. Favorire la partecipazione di più soggetti consente un'allocazione dei rischi verso i partner bilanciando in modo ottimale i rischi trasferiti all'operatore privato e il costo del trasferimento a carico dell'amministrazione pubblica.
Chiaro no ?!
E adesso la ciliegina che speriamo vada di traverso alla SCOOBY GANG ( cioè SERVADIO ANDOLFI , LEONI E COMPAGNIA BRUTTA ).



(Attenzione questa e solo una foto dimostrativa temporanea ne stiamo preparando una meglio)
Tanto brutta che non si accorge neanche di quello che gli gira intorno .

VENEZIA - Fermi tutti. La Regione blocca i project financing della sanità. Finiranno in freezer, almeno fino a quando non si sarà capito quanto costano e per quanto tempo si dovrà metter mano al portafogli per pagare i privati che hanno costruito, o sono in procinto di farlo, in nome e per conto……. Queste parole vengono sparate a tutto campo e sono il cavallo di battaglia di Claudio Rizzato PD DP PPD DDDP , insomma un altro che la pensa contrariamente al partito e agli spartiti http://www.claudiorizzato.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=965:stop-agli-ospedali-costruiti-dai-privati-la-regione-congela-i-project-financing-&catid=1:ultime-notizie-&Itemid=31
Insomma il contrario di tutto e il contrario del contrario di quello prima che poi viene dalla sede del partito , anche questo e chiaro no?!
Poi fermi tutti ! Qui c’è il veleno della ciliegina “ e si il meglio viene alla fine no ?”
Pure la lega , lega il project financing e con una bella corda lunga e resistente , e invece qui a Velletri ,come al solito non solo arrivano cose vecchie di decenni ma anche pericolose per le casse  già secche di liquidità e anche di ragnatele , perché sono sparite pure quelle , chiaro no?!

08 maggio 2011

GOOD MORNING VELLETRI


  Highlander del cemento
    Duncan Servadio del clan del cemento

La betoniera rimpingua le casse comunali e dà lavoro a costruttori e architetti di tutti i colori. Siamo curiosi  di sapere come si riuscirà a sciogliere questo nodo gordiano fatto di cosa ?
Che c’è dietro ?
Perché tanto interesse , da far ribellare qualcuno nella smaggioranza ( non è un’errore di battitura ) a votare contro ( sempre che non si voglia apparire in un modo , e poi si è tutt’altro!





Come in un noto film  Highlander alla fine ne è rimasto uno solo Duncan Servadio del clan del cemento
Dato che il partito non riuscirà  a invertire la marcia sulla strada del bitume e del calcestruzzo, l’ultima speranza sono i cittadini. Spetta a loro l’ultima parola. Solo loro, estranei agli interessi e ai fili visibilissimi che corrono dal cantiere alla sezione di partito, possono pensare al bene comune, cioè a una città più vivibile che non richieda un’ora per traversarla da est a ovest, che non richieda l’auto ogni volta che si va a fare la spesa, che non seppellisca terreno fertile sotto tonnellate di cemento o  palazzo  il più delle volte destinati a restare vuoti. Ne va non solo della qualità della nostra vita, ma anche quella dei nostri figli e nipoti.
Oggi più che mai c’è bisogno che i cittadini contrari a questo modo di concepire la città e decisi a difendere quel poco di verde che è rimasto facciano sentire la loro voce.
Ma noi di spqv abbiamo visto e sentito con i nostri occhi e orecchie che basta una cena di partito , per cancellare tutto il malumore , fate in modo che ci sbagliamo !


Proponiamo  perciò la creazione di un comitato di persone che, senza bandiere di partito, si impegnino a lavorare attorno a questo progetto e assumano un atteggiamento critico nei confronti  dell’amministrazione del clan Duncan Servadio .
Fate attenzione cittadini , leggete bene quello che pubblichiamo poiché capiate che cosa siete voi con il vostro voto :


Noi vi consigliamo per iniziare con un libro se vi và Il partito del cemento Autori Sansa Ferruccio e Preve Marco Disponibile anche in ebook
leggete cittadini leggete e capirete cosa è il partito indemoniato e indemocratico
http://beta.partitodemocratico.it/doc/204356/ambiente-della-seta-ogni-anno-cemento-divora-500-kmq-ditalia.htm noi ci chiediamo se il clan di Duncan servadio abbia letto questo rapporto ? Oppure il senatore della seta ( PD) e di un altro DP , ahaahhahahaha  ( battutina )
 “Ogni anno in Italia il cemento divora 500 kmq di territorio, tre volte la città di Milano. Stiamo distruggendo la nostra principale ricchezza, con scelte che premiano soltanto pochi grandi speculatori e lasciano senza risposte centinaia di migliaia di italiani” grida preoccupato
È quanto ha dichiarato il senatore del PD Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione Ambiente, intervenendo alla presentazione del rapporto di Legambiente ‘Ambiente Italia 2011’.
Per non parlare di Bersanik che nel suo slogan c’è la frase “oltre il disprezzo c’è la costituzione “ nemmeno questa Duncan Servadio ha letto ? Ma allora non sa leggere !
E che dire di puppato ?
Adesso  non sa chi è puppato ?
Laura Puppato  classe 1957 nata a Crocetta del Montello e tuttora risiede a Cornuda, in provincia di Treviso .
Ed è la spina nel fianco  dei cementificatori del pd
Allora clan Duncan Servadio?!

Che vogliamo fare ?
Pochi concetti da sostenere ma tutti irrinunciabili: nessuna cementificazione del perimetro urbano, riqualificazione del centro storico, difesa del suolo, rifiuto del nucleare ,scelta dì fonti di energia rinnovabili, manutenzione e sicurezza di tutti i corsi d’acqua, rifiuto della privatizzazione dell’acqua, diminuzione dei rifiuti e aumento della raccolta differenziata fino anche questa a farla sparire , sempre se si degna di leggere il nostro blog , magari impara qualcosa , sa leggere si ?
Scusi questo con il cemento non centra , ma così tanto per ricordare  e ricordarci , ma questo?
Basta con le ruspe, salviamo Velletri  dal cemento !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

06 maggio 2011

NOTIZIE GIURIDICHE


 Il pedone passa con il rosso ? Per la suprema corte va tutelato anche se passa con il rosso
 Chi sapeva che se passi sulle strisce con il rosso è l’auto ti investe  hai torto marcio e devi anche pagare i danni .






Bè adesso non è più così , perché ? La sentenza n.9683 depositata il 3 maggio 2011, la Terza Sezione civile della Suprema Corte di Cassazione, ha stabilito che è responsabile l’automobilista che, dopo lo scatto del verde, al semaforo e investe il pedone anche se questo sta attraversando con il rosso a torto e deve risarcire il pedone .
Il caso fa riferimento alla vicenda processuale di una signora urtata da un’auto ad un incrocio a Roma. La luce verde del semaforo era appena scattata e la donna stava per giungere allo spartitraffico quando venne travolta da un'automobilista che dichiarò di essere partita , ma solo dopo aver visto il semaforo verde. Il sinistro venne discusso con le rispettive assicurazioni ( e inutile dire che la suprema corte li a zittiti )e in un primo momento al pedone vennero addebitate le spese processuali.di 1° grado  La signora ricorre in tribunale ma i giudici confermano la sentenza di primo grado. La diatriba non accenna ad esaurirsi e si arriva fino alla Cassazione dove, i giudici della Terza Sezione civile accolgono il ricorso del pedone stabilendo che il conducente è comunque sempre obbligato a mantenere una condotta di guida prudente, tale da potere prevenire eventuali incidenti. In sostanza secondo il parere degli “Ermellini” il pedone va tutelato anche se attraversa con il rosso se questo avviene in maniera tale da lasciare il tempo all'automobilista di osservare i suoi movimenti.
Ma evidentemente l’utente e la sua assicurazione non la pensavano così e pertanto sganc sganc sganc e tanti anche 

LO SAPEVATE CHE


Roma città eterna, ma fino a quando?

Quante volte avete sentito “Roma citta eterna !”, quante volte avete sentito “ quando crollerà, il Colosseo crollerà Roma “ adesso sinceramente , ma cosa c’è ne frega di Roma quando abbiamo anche qui a Velletri le nostre rogne?
Badate quello che accade a Roma non significa che non stia accadendo a Velletri molti romani sono costretti a saltellare tra i sacchi d’immondizia. Scene che a Napoli, e nella Capitale stanno diventando sempre più frequenti.






Immondizia visibile ai lati dei cassonetti, (ma guarda anche qui a Velletri e così) la cui raccolta, riferiscono dall'Ama, è stata rallentata a causa della chiusura di un impianto di smaltimento privato (della Colari) a Rocca Cencia che secondo il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri “ non sarebbe a norma.”
Che strano è da qualche settimana che anche qui a Velletri c’è una rogna niente male, che sia un caso?
Il Codacons chiede risarcimento di 1,5 miliardi di euro: basta a rifiuti, bus strapieni, buche. E mette chip su bottiglie di plastica: vediamo che fine fa, i chip sulle bottiglie di plastica e chi paga ? e quanto costano all’utente finale sia quando la compra sia quando le smaltisce?
Ma e mai possibile che non si vuole capire un fatto importante che i rifiuti siamo noi che li creiamo , se ci fosse un super store che badate bene già esiste , funziona in questo modo :
Si arriva , si parcheggia , al parcheggio si lascia l’autovettura la macchinetta ti lascia un biglietto magnetico , con lo stesso biglietto ci prendi il carrello della spesa ,che , indovinate un po’ ……… è elettronico ,



 vale a dire che quando comprate qualcosa , cioè lo inserite dentro il carrello un display vi fa il conto è pagate alla cassa elettronica con bancomat ,carta ,ecc….. , ma quello che più e importante è che la spesa che avete fatto , dopo che l’avete consumata la potete riportare al super store ( ovviamente in ordine ).
La busta di plastica piegata e con altre cose di plastica, il barattolo di metallo con i materiali in metallo ( sempre che ci saranno) e così via , con questo metodo si sappia che chi acquista , sappia che se si sbarazza dei rifiuti in modo illegale , verrà beccato , visto che i rifiuti sono tracciabili ehheheheheheheheheh!  risatina )
Allora, avete capito?
Allora siamo nel terzo millennio, ma i politici sono la causa della vostra sconfitta, ci fanno vivere come bestie, quando sono al potere (per poco ) comandano loro come ci permettiamo noi di avere dei pensieri , come ci permettiamo noi di avere delle opinioni ,delle idee , e cosa grave come ci permettiamo noi di dirgli cosa devono fare ?!
Ancora bisogna pagare la TARSU?
E sulla TARSU bisogna pagare le imposte che ci si caricano sopra?
Vedrete che storceranno subito il naso , MA CH ESIETE MATTI NOOOOO , MAI , E IMPOSSIBILE , E GIA’ E IMPOSSIBILE FINCHE’ CI SARETE VOI!
Votateli, Votateli, votate ancora per chi vuole farvi vivere da trogloditi, continuate a votare per i partiti, che sono solo dei criminali con lo stemma!

03 maggio 2011

NOTIZIE GIURIDICHE

Cassazione: multa  con autovelox ma IL vigile NON C’è ?
E’ annullabile
 la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che Con la sentenza n. 7785/2011,  se l'apparecchio di rilevamento a distanza della velocità (es. autovelox) è installato da una società privata, e al momento del rilevamento della velocità non c'è il vigile, allora la multa è annullabile.






 Questo è il diritto enunciato dalla terza sezione civile. delLa Corte, rigettando il ricorso proposto dal comune, avverso la decisione di merito che aveva accolto l'opposizione dell'automobilista avverso un’illecito  comportamentale , ha spiegato che "per il giudice di appello, dal verbale di accertamento non emergeva adeguatamente che il rilevamento, cioè "l'elaborazione della rilevazione", avveniva ad opera di un agente addetto al servizio di polizia stradale, unico abilitato ad attribuire fede privilegiata all'accertamento. In particolare il tribunale aveva sottolineato che l'Amministrazione aveva ammesso di aver affidato "l'intera gestione" degli apparecchi alla ditta “tizio “e che il controllo  veniva svolto  dalla Polizia locale  in questo modo rimane indimostrabile  lo svolgimento che è quell'elemento di certezza e legalità che "solo la presenza del p. u. può garantire alla comunità. 




La Suprema Corte avrebbe  poi aggiunto che per l'accoglimento del ricorrente , il Comune avrebbe dovuto, "avallare tale convincimento, dimostrando che l'assistenza tecnica di un privato operatore era limitata all'installazione ed all'impostazione dell'apparecchiatura, secondo le indicazioni del p. u.; che a  la gestione dell’autovelox  per l'accertamento delle infrazioni (art. 345, 4 comma, reg. esec. C.d.S.) era rimasta riservata ai pubblici ufficiali (art. 11 e 12 C.d.S.); che l'assistenza tecnica dell'operatore privato era configurabile come un ruolo subordinato a quello dei vigili urbani (Cass. 7306/96; 5378/97)".
Insomma ancora una volta noi vi dimostriamo che questi amministratori non fanno mai niente di buono , insomma non ci azzeccano mai!

30 aprile 2011

NOTIZIE GIURIDICHE


CODICE DELLA STRADA
Autovelox: tutti i casi in cui la multa è nulla secondo la Cassazione
Paletti più rigidi per l’accertamento delle infrazioni al limite di velocità tramite autovelox. Le ultime sentenze della Cassazione, infatti, definiscono meglio il quadro delle tutele per gli automobilisti.



Così, per esempio, se il dovere di segnalare in anticipo il dispositivo elettronico è uno dei punti ormai acclarati dalla giurisprudenza, per la prima volta, è stato riconosciuto un uguale obbligo informativo anche a beneficio di chi proviene da strade laterali. Infatti, i giudici di Piazza Cavour, con una recente sentenza, hanno riconosciuto le ragioni del guidatore in quanto il cartello segnaletico era apposto unicamente sulla strada principale e non anche sulla provinciale che più avanti l’intersecava. 

Con un’altra recente pronuncia, invece, la Suprema Corte ha annullato una multa in quanto dal verbale non emergeva la presenza dell’agente di polizia municipale nella fase di “elaborazione dell’accertamento”, avendo il comune interamente esternalizzato la gestione del servizio. 

Mentre, per quanto riguarda i rilevamenti in città, le multe elevate su percorsi urbani “ordinari” sono sempre annullabili anche quando vi è stato il placet del prefetto all’installazione. 

Vale quindi la pena ripercorre le principali decisioni in materia ed i punti fermi sui cui gli automobilisti, almeno fino ad oggi, possono contare.

Il dispositivo va sempre segnalato
Non basta la segnalazione in anticipo della presenza del dispositivo quando fra il cartello e l’autovelox vi siano degli incroci con altre strade. Infatti, in tal caso il soggetto che si immette sulla strada “controllata” può correttamente sostenere di non essere stato informato. 

Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza n. 680/2011 riconoscendo le ragioni dell’automobilista che lamentava, dopo essersi immesso sulla statale, “di non aver incontrato alcun cartello segnalante la successiva presenza dell’autovelox”. Per i giudici: “In siffatto contesto, non sarebbe stato, dunque, sufficiente, accertare l’esistenza di un unico e qualsiasi cartello premonitore, sulla strada statale, essendo necessario verificarne invece, in coerenza alle finalità perseguite dalla legge: la presenza specifica ed a congrua distanza tra la suddetta intersezione e la successiva postazione fissa”. Non solo ma “il relativo onere probatorio, in mancanza di attestazione fidefacente al riguardo contenuta nel verbale, incombeva sull’amministrazione opposta, trattandosi di una condizione di legittimità della pretesa sanzionatoria”.  

No alla indicazione del cartello nel verbale
Invece, la circostanza che nel verbale di contestazione di una violazione dei limiti di velocità, accertata mediante autovelox, non sia indicato che la presenza dell'apparecchio era stata preventivamente segnalata mediante apposito cartello non rende nullo il verbale stesso “sempre che di detta segnaletica sia stata accertata o ammessa l'esistenza”, Cassazione ordinanza n. 680/2011.

L’"elaborazione" della sanzione va fatta dai vigili
Se ad elaborare la multa fatta con l’autovelox non è stato un agente della municipale allora ci sono speranze di vedersi annullata la sanzione. Infatti, dal verbale di accertamento deve emergere "adeguatamente" che il rilevamento è stato fatto da “un agente preposto al servizio di polizia”. Lo ha deciso la Corte di cassazione con la sentenza del 5 aprile 2011 n. 7785. I Supremi giudici hanno infatti accolto le doglianze dell’automobilista che lamentava la mancata partecipazione della polizia municipale nelle fasi di “elaborazione dell'accertamento”. 

Il comune aveva esternalizzato l'intera gestione a una ditta esterna, indicando poi soltanto genericamente una "supervisione" da parte della Polizia municipale. Così facendo, però, risultava “indimostrata” l'esistenza di quell'elemento “di certezza e legalità” che “solo la presenza del pubblico ufficiale può garantire al cittadino”. Sul Comune, dunque, incombeva l’onere - non assolto - di provare che la presenza del privato era limitata alla fase di installazione ed impostazione degli apparecchi; mentre la gestione degli stessi era “rimasta riservata ai pubblici ufficiali”; e che comunque il ruolo degli operatori tecnici fosse sempre “subordinato a quello dei vigili urbani".

In città rilevamenti solo su strade ad “alto scorrimento”
Secondo l’articolo 4 della legge 168/2002 che disciplina i controlli di velocità da ”remoto”, questi sono sempre possibili sulle strade “extraurbane principali” ma non sulle strade “urbane ordinarie”, mentre per quelle “extraurbane ordinarie” e per quelle “urbane di scorrimento” occorre l’autorizzazione del prefetto. L’autorità  di governo può, dunque, autorizzare gli autovelox sulla base di alcuni elementi quali: la pericolosità, il traffico o la difficoltà di fermare il veicolo. 

È accaduto però, secondo la Cassazione, sentenza 3701/2011, che alcuni comuni hanno forzato un po’ la mano ai prefetti ottenendo un lasciapassare all’installazione anche in strade prive delle caratteristiche previste dalla legge. Ragion per cui i giudici,  pur riconoscendo l’autonomia dei prefetti, hanno annullato i verbali. Secondo un’altra sentenza, la 7872/2011, i margini di manovra del prefetto nel definire i tratti di viabilità ordinaria su cui autorizzare le postazioni fisse “trovano come limite insuperabile il tipo di strada, che è individuato con certezza dalla legge 168/02”.

L’omologazione dell’apparecchio non “scade” mai
In relazione alle apparecchiature di controllo automatico, il legislatore non ha adottato nessuna disposizione che commini la decadenza delle omologazioni rilasciate. Secondo la Cassazione, sentenza 17361/2008, ne consegue che “nel giudizio di opposizione alla sanzione amministrativa, non sussiste alcun ulteriore onere probatorio, a carico dell'Amministrazione, relativo alla perdurante funzionalità delle predette apparecchiature”.

No alla taratura periodica
Non vi sono neppure norme che impongono un obbligo di taratura periodica dell’autovelox. Dunque, l'attendibilità degli accertamenti effettuati non può ritenersi inficiata dalla assenza di controlli periodici. Non solo ma l'efficacia probatoria rimane sino a che non risulti accertato, in quanto dedotto ed espressamente provato, il mal funzionamento dello strumento, o il difetto di costruzione, installazione, Tribunale di Potenza, sentenza 11 novembre 2010 n. 1496. 

E sempre il tribunale di Potenza, sentenza 1305/2010, ha chiarito che “il sistema nazionale di taratura di cui alla L. n. 273/1991 non si applica alle apparecchiature per la rilevazione delle violazioni dei limiti di velocità fissati dal codice della strada, le quali, invece, sono soggette esclusivamente ad una verifica di perfetta funzionalità (omologazione) da parte del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Tale verifica, peraltro, è indispensabile solo in relazione al "modello" di apparecchio e non deve essere effettuata di volta in volta sul singolo esemplare”. 

E, dunque, “il verbale […] fa piena prova della sussistenza della violazione anche quando i dati relativi all'omologazione, riportati, non si riferiscano specificamente all'apparecchio utilizzato ed a prescindere dal rispetto della taratura periodica”. Concetto espresso anche dalla Cassazione, sentenza 22207/2010, “In materia di accertamento di violazioni delle norme sui limiti di velocità la necessità di omologazione dell'apparecchiatura di rilevazione automatica - ai fini della validità del relativo accertamento - va riferita al singolo modello e non al singolo esemplare“.

Non necessaria la contestazione immediata
L'eccesso di velocità deve essere contestato immediatamente soltanto se verificato mediante strumenti che consentono la misurazione ad una congrua distanza prima del transito del veicolo davanti agli agenti. L'utilizzazione di apparecchiature diverse, quali l'"autovelox", invece, “rientra di per sé tra le ipotesi di esenzione da tale obbligo e l'attestazione del loro impiego, contenuta nel verbale di accertamento, costituisce valida ragione giustificatrice della mancanza di una contestazione immediata, né sono sindacabili in sede giudiziaria le modalità di organizzazione del servizio di polizia stradale, come quelle relative al numero delle pattuglie operanti”, Cassazione n. 9308/2007.
(FONTE SOLE 24 ORE )

NOTIZIE GIURIDICHE

Passi con il rosso? Se il Comune installa il controllo automatico "a cPassi con il rosso? Se il Comune installa il controllo automatico "a caso" il giudice può annullare la multa
Il giudice onorario di Bassano del Grappa ha annullato ad un automobilista vicentino, una multa al semaforo rilevata da un apparecchio automatico collocato nel territorio comunale di Romano d'Ezzelino, sostenendo che la decisione di installare il controllo automatico in un determinato incrocio non può essere fatto a caso ma va motivata sulla base dei dati sugli incidenti e della pericolosità intrinseca di una strada conformata in quel modo. 





La sentenza non solo ribalta quanto deciso in primo grado dal Giudice di Pace ma censura pesantemente e sotto molti profili, l'operato dell’amministrazione.
Nell’annullare la sanzione il Tribunale ha considerando innanzitutto che ogni incrocio, semaforo e relativo rilevatore di infrazioni deve rispondere ad un progetto specifico, in base al quale tarare sia i tempi del ciclo semaforico sia il ritardo rispetto al rosso col quale l'apparecchio deve iniziare a registrare i passaggi vietati (il ritardo dev'esserci per omologazione, nel caso di apparecchi meno recenti, che non riportano su ogni fotogramma il tempo trascorso dall'accensione del rosso). Non basta quindi la volontà del Comune di installare l’apparecchio ma è necessario che l’amministrazione fornisca le motivazioni della decisione.
La sentenza di Bassano contiene anche il richiamo al parere di un ufficio del Ministero dell'Interno, secondo cui l'installazione dei controlli ai semafori deve essere autorizzata dal Prefetto, anche se ad oggi non esiste alcuna legge che lo richieda.aso" il giudice può annullare la multaSecondo il Tribunale di Bassano le installazioni di rilevatori di infrazioni devono rispondere ad un progetto specifico

NOTIZIE GIURIDICHE

Se le multe sono Se le multSe le multe sono "maggiorate" il Comune non le può riscuotere

Sono 21 i ricorsi recentemente accolti dai Giudici di Pace DI MEZZA ITALIA , contro la prassi deI ComunI  E DELLE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI E REGIONALI di aumentare le cartelle esattoriali per il ritardato pagamento delle multe stradali.


 Citando una breve ma chiara disposizione della Corte di Cassazione, secondo la quale queste maggiorazioni previste da una legge del 1981 non vanno applicate alle multe stradali, i  magistrati hanno così accolto i ricorsi presentati . Si tratta peraltro di maggiorazioni non di poco conto che comportano un aumento del 10% semestrale sul totale della contravvenzione. Nel caso di una multa del 2006 iscritta a ruolo nel 2010 di 71.50 euro, l'ammontare della maggiorazione, in base alla legge 689 del 1981, è di ben 50.05 euro. Per I RICORRENTI  che ha condotto DELLE  battaglIE  legalI le cartelle maggiorate "dipendono da un'interpretazione erronea della norma” ma la Cassazione è stata chiarissima e ora alcuni Giudici di Pace recepiscono la sentenza della Suprema Corte del 2007 che disapplica quella legge e prevede l'iscrizione a ruolo solo della metà del massimo e non anche degli aumenti semestrali.
COME Più VOLTE DA NOI RIPORTATO , ANCORA UNA VOLTA CHI DEVE ESSERE MESSO IN RIGA , A LA SUA LEZIONEe sono "maggiorate" il Comune non le può riscuotere"maggiorate" il Comune non le può riscuotereSe le multe sono "maggiorate" il Comune non le può riscuotere

GOOD MORNING VELLETRI


  C’è Posta PER VOI!
Allora credevate veramente che sarebbe stata una relazione duratura?
Che sarebbe stata tutta rosa e fiori, e invece come noi avevamo più volte sbandierato dalle pagine del nostro blog, e da quella di fb che sono dei dinosauri sulla via dell’estinzione.
A questo punto non gli rimane che: o l’isola dei famosi dimenticati, oppure la trasmissione televisiva di Maria de filippi c’è posta per tè!




Dove in uno studio surreale da una parte Bersani Rosy Bindi e Veltroni, dietro la busta gigante di Pietro o chi volete voi.
La stessa cosa dicasi per bossi, Berlusconi, casinhouse, fini ecc.…ecc.….
Insomma tutto nasce da un unico fatto nessuno vuole prendere ordini, nessuno vuole essere secondo all’altro , nessuno vuole rinunciare a niente , e per il  solo fatto di credere che è il più forte , e di poter fregare il suo prossimo alleato come a fatto con il primo che fu.
Per non parlare delle amministrative , che si stanno profilando all’orizzonte ,  livello nazionale sbraitano con parole di fuoco “ mai alleanze con quelli , che siamo pazzi ????” mai con i comunisti che siamo  stronzi ????? Mai con la destra che siamo fascisti?
Mai con la sinistra più sinistra, noi siamo cattolici!
Mai con questi pazzi, non ci vogliamo diventare pure noi!
Rispondiamo noi di spqv!
Basta con questi pazzi , cittadino , cittadina ascolta senza timore l’unica voce libera , senza pregiudizio alcuno ritorna libera , ritorna libero , basta schiavitù , basta con l’essere preso per i fondelli ma non vedi cosa sta accadendo , i tuoi problemi non sono i loro , ma quelli loro li fanno diventare tuoi , continuando senza vergogna a fregarti , a fregarci ( pensano loro) Alle prossime elezioni amministrative -  giurava e spergiurava Italo Bocchino - Futuro e Libertà che non sarà mai alleato con la sinistra e con il Partito Democratico, in nessun Comune".
Bugiardo!
Bugiardo!
Leggi attentamente: FLI A BRACCETTO COL PD - Iris Volante, moderata proveniente dall'area Udc, è stata in grado di aggregare attorno a se un'ampia (e raccogliticcia) coalizione, che va dal gruppo di Pier Ferdinando Casini al Partito Socialista, dal Partito Democratico all'ancor più demopcratico Fli. Tanto democratico che, a dispetto dei proclami dei suoi leader (oltre Bocchino, anche Adolfo Urso aveva detto: "Con la sinistra mai"), ciascuno può fare quello che vuole, allearsi con chi vuole, meglio se con la sinistra.
Certo non vuole di abbassare i toni, il partito di Fini, che, in una campagna elettorale più pericolosa di una polveriera, scelgono di appoggiarsi alla sinistra oltranzista.
E che ne dite invece della situazione di grottaferrata ?
Altro pd altro casino Per l'Amministrazione Mori, che  ha festeggiato il primo anno di mandato, è un momento molto  complicato.   un possibile ritorno anticipato alle urne inizia ad aleggiare, anche se prima il sindaco potrebbe trovarsi di fronte alla necessità di ritoccare la squadra infatti  il primo  cittadino. Se la deve vedere con Le insidie che vengono proprio dall'interno della maggioranza di centrosinistra: la conclamata fuoriuscita di Mauro Tomboletti (Idv) e la posizione fortemente critica di Stefano Bertuzzi (Pd), rendono da settimane l'equilibrio instabile. La novità è però che, pare, anche Alessio Ferretti (Pd) si sia unito ai due «dissidenti». Stessero effettivamente così le cose, Mori rischierebbe di non avere più la maggioranza. E andiamo , e andiamo sindaci che vai stessi casini che trovi no?
Perché a Velletri ? ci pare che ……….si anche qui c’è qualcuno !
E passiamo ad un altro bugiardo che fa bella compagnia ad un altro pinocchio ( sappiate bene che di pinocchi a Velletri c’è ne, è non son pochi !)signori e signore dalla puglia col furgone opss pardon con furore svendolaxxxxxx, il futuro spinocchiatore e gran bugiardo , e se non ci credete sappiate che la corte costituzionale ha condannato nichi vendola per i Conti pubblici in disordine e contratti di lavoro indebiti .
 La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della legge dieci del 2 agosto 2010 della Regione Puglia, retta dal leader di Sinistra ecologia e libertà, che salvaguardava "incarichi dirigenziali e contratti di lavoro" nonostante la Regione non avesse rispettato il patto di stabilità interno. In pratica, pur non avendo fondi a sufficienza Vendola, aveva prorogato rapporti di lavoro subordinato e autonomo a tempo determinato.
Il Governo italiano aveva impugnato la legge ritenendo violati i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica. Il patto di stabilità interno prevede, infatti, la revoca d’incarichi dirigenziali esterni e di contratti di lavoro a tempo determinato, stipulati a seguito di atti adottati in violazione del patto di stabilità. Una prassi che Vendola ha deciso di violare pur di non tagliare consulenze e apparato burocratico. La Suprema Corte non ha neppure accettato il fatto che la Regione Puglia avesse abrogato la legge con una successiva disposizione del 30 marzo 2011. Per otto mesi, infatti, la legge censurata è stata in vigore.
Chiaro no!
E che dire signori sarà pure lontana la sicilia ma Roma e vicina e credete che non abbia ripercussioni la vicenda degli onorevoli imputati?
Di chi stiamo parlando ? ma di loro no !?
Ma di quelli che si erano eretti a famosi e futuri salvatori della Sicilia tanto di pensare di farla franca pensando addirittura di chiedere la secessione dall’Italia Anche il governatore Lombardo nel mirino della procura di Catania che nei prossimi giorni deciderà se rinviarlo a giudizio. All'Assemblea Siciliana 3 consiglieri arrestati e 17 indagati su un totale di 90. Cui si aggiunge una quarta richiesta d'arresto in corso. Non sono numeri di una grande operazione anticrimine, ma è la posizione di venti deputati del Parlamento siciliano. Che, richiamando la cabala, fa «paura», dato che sono proprio novanta, i parlamentari che siedono a Sala d'Ercole.
C'è un governo Lombardo in bilico per una spaccatura nel Partito Democratico tra chi intende continuare a stare in fianco al presidente della Regione e chi, invece, tuona quotidianamente affinché il partito di Bersani molli il governatore Lombardo. Un tira e molla senza fine che ormai dura da circa un anno. Intanto però le porte delle carceri si sono aperte lo scorso 11 marzo per il deputato regionale del Partito Democratico Gaspare Vitrano, sorpreso con una mazzetta di dieci mila euro in tasca per presunti affari su energie alternative e poi trasferito ai domiciliari. Ma per il rappresentante del partito di Bersani la detenzione non appare tutta amara, se così si può dire. Infatti, nonostante gli arresti, continuerà a percepire cinque mila euro lorde al mese in qualità di deputato regionale in attesa che arrivi la sospensione definitiva dal Consiglio dei ministri.
Arriverà?
Intanto cittadini meditate bene, questi pinocchi non solo ci prendono in giro , ma prendono pure i soldi una volta arrestati , e allora una buona volta ficcatevelo in zucca , andate a votare , ma una volta entrati prendete la scheda poggiatela bene sul pianale e con forte decisione imprimete una bella  x su tutta la scheda senza timore  e  non date retta a quelle oche senza cervello che vi dicono nooooooo devi votare per questo e quellooooooo !!!!!!!!!!!
Quelli sono i lecchini che temono di più la vostra punizione, e allora puniamoli!


affinchè visto che ci rompono gli attributi e tanto con i loro messaggi , e anche via posta questa volta un messaggio chiaro e conciso arriverà anche a loro questa volta