17 aprile 2011

LO SAPEVATE CHE

PREMESSA : DOVREBBE ESSERE INSERITA IN NOTIZIE GIURIDICHE MA CREDIAMO OPPORTUNO SCRIVERLO QUI'


Suprema Corte: comune non possiede impianto di depurazione ? Non può esigere pagamento tariffa

Con la sentenza n. 8318, la terza sezione civile della suprema  Corte ha stabilito che i comuni sforniti di impianto di depurazione non possono richiedere la tariffa per il servizio di depurazione. In particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso proposto dalla Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori, che presentando un  ricorso per accertare l'illegittimità della richiesta del pagamento della tariffa di depurazione, il Comune essendo sfornito dell'impianto. ha stabilito sentenza che in  caso di specie - può agire contro l'inerzia dell'amministrazione nella realizzazione dei depuratori, non esistenti oppure non funzionanti  nel rapporto con gli utenti  utilizzando le vie  civilistiche in tutela degli utenti , ma esercitando il potere di denuncia vale a dire "uti civis". In pratica ribaltando quanto stabilito dalla Corte di Appello di Milano che aveva interpretato l'art. 14 della legge 36/94, spiegando che vi fosse l'obbligo di pagamento del corrispettivo per la depurazione delle acque anche in assenza di un qualsiasi servizio di depurazione, la suprema Corte, ha invece ribaltato quanto si conosceva e che "a fronte del pagamento della tariffa, l'utente non riceveva una prestazione giuridicamente spettante dall’amministrazione comunale consistente sia nella risorsa idrica assegnatagli  sia nella fornitura dei servizi di fognatura e depurazione", pertanto la tariffa del servizio idrico si legittima non come "atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell'utente, bensì nel contratto di utenza". Se il servizio non esiste, pertanto, e legittimo non pagare il relativo canone. La suprema corte, accogliendo il ricorso della Fondazione, ha poi concluso precisando che le sentenze di questo tipo possono essere fatte valere, per la prima volta, anche in sede di legittimità.
A Velletri funziona il servizio di depurazione?

LO SAPEVATE CHE Di giulio 78 , e bluboy



Requiem per un albero


CON QUESTO ARTICOLO NOI INNANZITUTTO VOGLIAMO PRECISARE, CHE CI RITENIAMO PERSONE LOGICHE E NON BUROCRATICHE, MA ANCHE PERSONE CHE SANNO PENSARE, DUNQUE ESISTIAMO!
VI RICORDATE LA CANZONE DI SERGIO ENDRIGO?
PER FARE UN’ALBERO CI VUOLE …………?
UNA VOLTA CI RICORDAVAMO IL RITORNELLO ORA NO!


ORA IL RITORNELLO SI INTERROMPE, perché LA CASSAZIONE A STABILITO E RIBALTATO QUELLO CHE PER 18 ANNI (ALMENO DA COME L’ABBIAMO LETTA NOI) E STATA RECEPITA, Nove anni fa, lungo la Statale Centrale Umbra vicino a Foligno, UNA RAGAZZA giovane M.C. uscì di strada con la sua auto e, centrando in pieno uno degli alberi secolari a lato della carreggiata, morì sul colpo.

L’OTTO febbraio, al termine di un lungo processo, la SUPREMA Corte ha condannato il capo cantoniere dell'Anas, B. B., a un anno e mezzo di reclusione per non aver fatto collocare, sul tratto di strada dove avvenne l'incidente, adeguati guardrail protettivi.
 Spesso, in campagna, incontriamo SULLE strade COME L’APPIA, STRADE CON ALBERI TIPO PINI, PLATANI ECC….ECC…….
 MA SE LEGGESSIMO E INTERPRETASSIMO ALLA LETTERA LA SENTENZA SAREBBERO addirittura illegali. Ma andiamo con ordine :
Se ci fossero stati i guardrail, A PROTEZIONE le conseguenze dell'incidente poteva essere evitate: con questa sentenza, destinata inevitabilmente a far discutere, la SUPREMA CORTE ha riavviato il dibattito sulla pericolosità degli alberi (e dei pali della luce, e dei cartelloni) posti al margine della carreggiata. Stabilendo la responsabilità oggettiva per quell'incidente PRATICAMENTE si ribalta, un principio FONDAMENTALE (FINO AD ORA) con cui, fin dalla sua emanazione (1993) a oggi, è stato interpretato il Codice della Strada. L'art. 26 del Regolamento d'attuazione del Codice prevede, infatti, che gli alberi debbano trovarsi ad almeno sei metri dal ciglio di una strada. Per diciotto anni si è quindi ritenuto che tale divieto valesse solo per I nuovi Alberi, e per le strade di nuova costruzione. MA I SUPREMI GIUDICI, invece, fisserebbe  oggi un'interpretazione NON SOLO RETROATTIVA , per la quale anche le vecchie strade dovranno, pertanto, "mettersi in regola".  INDOVINATE UN Po’ )Il che, tradotto in termini pratici, vista l'impossibilità di eliminare gli alberi laterali (spesso funzionali alla stabilità del territorio e, quasi sempre, rigorosamente tutelati da norme ambientali o urbanistiche), significherà installare adeguate protezioni laterali. Vale a dire, CHE I guardrail di cui tante altre volte ci siamo occupate, anche recentemente, in occasione del drammatico salto di corsia sull’A4, e dell'incidente in cui, è rimasto coinvolto il pilota DI F1 IL polacco Kubica, (ANCHE Qui STIAMO PER ANTICIPARVI UNA NOTIZIA NIENTE MALE).
Un’interpretazione di questa sentenza potrebbe, in teoria, obbligare lo Stato a emanare un provvedimento agli enti proprietari di strade (COMUNI, PROVINCIE, ANAS, AUTOSTRADE PER L’ITALIA) di mettere in sicurezza, e in tempi LOGICI: la casistica d’incidenti avvenuti CON L’urto con alberi, pali della luce, cartelloni e ogni altro manufatto posto pericolosamente vicino alla carreggiata sono, Dal punto che di sentenze simili ne sono state emanate fin troppe I parenti di vittime d’incidenti stradali, avvenuti a seguito di una simile dinamica, si prepara a fare causa ai gestori delle arterie teatro di tali incidenti.
ORA NOI VI DICIAMO UNA COSA IMPORTANTE, FACCIAMO IL PUNTO RAGIONEVOLE DEL FATTO: METTIAMO IL CASO CHE SI DEBBA INSTALLARE UNA BARRIERA PRE FAR SI CHE CI SI PROTEGGA DALL’URTO DI UN’ALBERO, E CHE PER OVVI MOTIVI NON SI POSSA INSTALLARE, perché L’ALBERO E VICINISSIMO AD UNA ENTRATA E PER TANTO SI LIMITEREBBE LA Visibilità DI USCITA DELL’UTENTE DI QUEL PASSO CARRABILE?
COME LA METTIAMO?
DUE SONO LE COSE, O SI ABBATTE L’ALBERO, OPPURE NON SI METTE LA BARRIERA, CHE FARE?
A VOI CITTADINI COMMENTATE, NOI CI RIMETTIAMO HAI VOSTRI PARERI!