30 aprile 2011

NOTIZIE GIURIDICHE


CODICE DELLA STRADA
Autovelox: tutti i casi in cui la multa è nulla secondo la Cassazione
Paletti più rigidi per l’accertamento delle infrazioni al limite di velocità tramite autovelox. Le ultime sentenze della Cassazione, infatti, definiscono meglio il quadro delle tutele per gli automobilisti.



Così, per esempio, se il dovere di segnalare in anticipo il dispositivo elettronico è uno dei punti ormai acclarati dalla giurisprudenza, per la prima volta, è stato riconosciuto un uguale obbligo informativo anche a beneficio di chi proviene da strade laterali. Infatti, i giudici di Piazza Cavour, con una recente sentenza, hanno riconosciuto le ragioni del guidatore in quanto il cartello segnaletico era apposto unicamente sulla strada principale e non anche sulla provinciale che più avanti l’intersecava. 

Con un’altra recente pronuncia, invece, la Suprema Corte ha annullato una multa in quanto dal verbale non emergeva la presenza dell’agente di polizia municipale nella fase di “elaborazione dell’accertamento”, avendo il comune interamente esternalizzato la gestione del servizio. 

Mentre, per quanto riguarda i rilevamenti in città, le multe elevate su percorsi urbani “ordinari” sono sempre annullabili anche quando vi è stato il placet del prefetto all’installazione. 

Vale quindi la pena ripercorre le principali decisioni in materia ed i punti fermi sui cui gli automobilisti, almeno fino ad oggi, possono contare.

Il dispositivo va sempre segnalato
Non basta la segnalazione in anticipo della presenza del dispositivo quando fra il cartello e l’autovelox vi siano degli incroci con altre strade. Infatti, in tal caso il soggetto che si immette sulla strada “controllata” può correttamente sostenere di non essere stato informato. 

Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza n. 680/2011 riconoscendo le ragioni dell’automobilista che lamentava, dopo essersi immesso sulla statale, “di non aver incontrato alcun cartello segnalante la successiva presenza dell’autovelox”. Per i giudici: “In siffatto contesto, non sarebbe stato, dunque, sufficiente, accertare l’esistenza di un unico e qualsiasi cartello premonitore, sulla strada statale, essendo necessario verificarne invece, in coerenza alle finalità perseguite dalla legge: la presenza specifica ed a congrua distanza tra la suddetta intersezione e la successiva postazione fissa”. Non solo ma “il relativo onere probatorio, in mancanza di attestazione fidefacente al riguardo contenuta nel verbale, incombeva sull’amministrazione opposta, trattandosi di una condizione di legittimità della pretesa sanzionatoria”.  

No alla indicazione del cartello nel verbale
Invece, la circostanza che nel verbale di contestazione di una violazione dei limiti di velocità, accertata mediante autovelox, non sia indicato che la presenza dell'apparecchio era stata preventivamente segnalata mediante apposito cartello non rende nullo il verbale stesso “sempre che di detta segnaletica sia stata accertata o ammessa l'esistenza”, Cassazione ordinanza n. 680/2011.

L’"elaborazione" della sanzione va fatta dai vigili
Se ad elaborare la multa fatta con l’autovelox non è stato un agente della municipale allora ci sono speranze di vedersi annullata la sanzione. Infatti, dal verbale di accertamento deve emergere "adeguatamente" che il rilevamento è stato fatto da “un agente preposto al servizio di polizia”. Lo ha deciso la Corte di cassazione con la sentenza del 5 aprile 2011 n. 7785. I Supremi giudici hanno infatti accolto le doglianze dell’automobilista che lamentava la mancata partecipazione della polizia municipale nelle fasi di “elaborazione dell'accertamento”. 

Il comune aveva esternalizzato l'intera gestione a una ditta esterna, indicando poi soltanto genericamente una "supervisione" da parte della Polizia municipale. Così facendo, però, risultava “indimostrata” l'esistenza di quell'elemento “di certezza e legalità” che “solo la presenza del pubblico ufficiale può garantire al cittadino”. Sul Comune, dunque, incombeva l’onere - non assolto - di provare che la presenza del privato era limitata alla fase di installazione ed impostazione degli apparecchi; mentre la gestione degli stessi era “rimasta riservata ai pubblici ufficiali”; e che comunque il ruolo degli operatori tecnici fosse sempre “subordinato a quello dei vigili urbani".

In città rilevamenti solo su strade ad “alto scorrimento”
Secondo l’articolo 4 della legge 168/2002 che disciplina i controlli di velocità da ”remoto”, questi sono sempre possibili sulle strade “extraurbane principali” ma non sulle strade “urbane ordinarie”, mentre per quelle “extraurbane ordinarie” e per quelle “urbane di scorrimento” occorre l’autorizzazione del prefetto. L’autorità  di governo può, dunque, autorizzare gli autovelox sulla base di alcuni elementi quali: la pericolosità, il traffico o la difficoltà di fermare il veicolo. 

È accaduto però, secondo la Cassazione, sentenza 3701/2011, che alcuni comuni hanno forzato un po’ la mano ai prefetti ottenendo un lasciapassare all’installazione anche in strade prive delle caratteristiche previste dalla legge. Ragion per cui i giudici,  pur riconoscendo l’autonomia dei prefetti, hanno annullato i verbali. Secondo un’altra sentenza, la 7872/2011, i margini di manovra del prefetto nel definire i tratti di viabilità ordinaria su cui autorizzare le postazioni fisse “trovano come limite insuperabile il tipo di strada, che è individuato con certezza dalla legge 168/02”.

L’omologazione dell’apparecchio non “scade” mai
In relazione alle apparecchiature di controllo automatico, il legislatore non ha adottato nessuna disposizione che commini la decadenza delle omologazioni rilasciate. Secondo la Cassazione, sentenza 17361/2008, ne consegue che “nel giudizio di opposizione alla sanzione amministrativa, non sussiste alcun ulteriore onere probatorio, a carico dell'Amministrazione, relativo alla perdurante funzionalità delle predette apparecchiature”.

No alla taratura periodica
Non vi sono neppure norme che impongono un obbligo di taratura periodica dell’autovelox. Dunque, l'attendibilità degli accertamenti effettuati non può ritenersi inficiata dalla assenza di controlli periodici. Non solo ma l'efficacia probatoria rimane sino a che non risulti accertato, in quanto dedotto ed espressamente provato, il mal funzionamento dello strumento, o il difetto di costruzione, installazione, Tribunale di Potenza, sentenza 11 novembre 2010 n. 1496. 

E sempre il tribunale di Potenza, sentenza 1305/2010, ha chiarito che “il sistema nazionale di taratura di cui alla L. n. 273/1991 non si applica alle apparecchiature per la rilevazione delle violazioni dei limiti di velocità fissati dal codice della strada, le quali, invece, sono soggette esclusivamente ad una verifica di perfetta funzionalità (omologazione) da parte del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Tale verifica, peraltro, è indispensabile solo in relazione al "modello" di apparecchio e non deve essere effettuata di volta in volta sul singolo esemplare”. 

E, dunque, “il verbale […] fa piena prova della sussistenza della violazione anche quando i dati relativi all'omologazione, riportati, non si riferiscano specificamente all'apparecchio utilizzato ed a prescindere dal rispetto della taratura periodica”. Concetto espresso anche dalla Cassazione, sentenza 22207/2010, “In materia di accertamento di violazioni delle norme sui limiti di velocità la necessità di omologazione dell'apparecchiatura di rilevazione automatica - ai fini della validità del relativo accertamento - va riferita al singolo modello e non al singolo esemplare“.

Non necessaria la contestazione immediata
L'eccesso di velocità deve essere contestato immediatamente soltanto se verificato mediante strumenti che consentono la misurazione ad una congrua distanza prima del transito del veicolo davanti agli agenti. L'utilizzazione di apparecchiature diverse, quali l'"autovelox", invece, “rientra di per sé tra le ipotesi di esenzione da tale obbligo e l'attestazione del loro impiego, contenuta nel verbale di accertamento, costituisce valida ragione giustificatrice della mancanza di una contestazione immediata, né sono sindacabili in sede giudiziaria le modalità di organizzazione del servizio di polizia stradale, come quelle relative al numero delle pattuglie operanti”, Cassazione n. 9308/2007.
(FONTE SOLE 24 ORE )

NOTIZIE GIURIDICHE

Passi con il rosso? Se il Comune installa il controllo automatico "a cPassi con il rosso? Se il Comune installa il controllo automatico "a caso" il giudice può annullare la multa
Il giudice onorario di Bassano del Grappa ha annullato ad un automobilista vicentino, una multa al semaforo rilevata da un apparecchio automatico collocato nel territorio comunale di Romano d'Ezzelino, sostenendo che la decisione di installare il controllo automatico in un determinato incrocio non può essere fatto a caso ma va motivata sulla base dei dati sugli incidenti e della pericolosità intrinseca di una strada conformata in quel modo. 





La sentenza non solo ribalta quanto deciso in primo grado dal Giudice di Pace ma censura pesantemente e sotto molti profili, l'operato dell’amministrazione.
Nell’annullare la sanzione il Tribunale ha considerando innanzitutto che ogni incrocio, semaforo e relativo rilevatore di infrazioni deve rispondere ad un progetto specifico, in base al quale tarare sia i tempi del ciclo semaforico sia il ritardo rispetto al rosso col quale l'apparecchio deve iniziare a registrare i passaggi vietati (il ritardo dev'esserci per omologazione, nel caso di apparecchi meno recenti, che non riportano su ogni fotogramma il tempo trascorso dall'accensione del rosso). Non basta quindi la volontà del Comune di installare l’apparecchio ma è necessario che l’amministrazione fornisca le motivazioni della decisione.
La sentenza di Bassano contiene anche il richiamo al parere di un ufficio del Ministero dell'Interno, secondo cui l'installazione dei controlli ai semafori deve essere autorizzata dal Prefetto, anche se ad oggi non esiste alcuna legge che lo richieda.aso" il giudice può annullare la multaSecondo il Tribunale di Bassano le installazioni di rilevatori di infrazioni devono rispondere ad un progetto specifico

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Se le multe sono Se le multSe le multe sono "maggiorate" il Comune non le può riscuotere

Sono 21 i ricorsi recentemente accolti dai Giudici di Pace DI MEZZA ITALIA , contro la prassi deI ComunI  E DELLE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI E REGIONALI di aumentare le cartelle esattoriali per il ritardato pagamento delle multe stradali.


 Citando una breve ma chiara disposizione della Corte di Cassazione, secondo la quale queste maggiorazioni previste da una legge del 1981 non vanno applicate alle multe stradali, i  magistrati hanno così accolto i ricorsi presentati . Si tratta peraltro di maggiorazioni non di poco conto che comportano un aumento del 10% semestrale sul totale della contravvenzione. Nel caso di una multa del 2006 iscritta a ruolo nel 2010 di 71.50 euro, l'ammontare della maggiorazione, in base alla legge 689 del 1981, è di ben 50.05 euro. Per I RICORRENTI  che ha condotto DELLE  battaglIE  legalI le cartelle maggiorate "dipendono da un'interpretazione erronea della norma” ma la Cassazione è stata chiarissima e ora alcuni Giudici di Pace recepiscono la sentenza della Suprema Corte del 2007 che disapplica quella legge e prevede l'iscrizione a ruolo solo della metà del massimo e non anche degli aumenti semestrali.
COME Più VOLTE DA NOI RIPORTATO , ANCORA UNA VOLTA CHI DEVE ESSERE MESSO IN RIGA , A LA SUA LEZIONEe sono "maggiorate" il Comune non le può riscuotere"maggiorate" il Comune non le può riscuotereSe le multe sono "maggiorate" il Comune non le può riscuotere

GOOD MORNING VELLETRI


  C’è Posta PER VOI!
Allora credevate veramente che sarebbe stata una relazione duratura?
Che sarebbe stata tutta rosa e fiori, e invece come noi avevamo più volte sbandierato dalle pagine del nostro blog, e da quella di fb che sono dei dinosauri sulla via dell’estinzione.
A questo punto non gli rimane che: o l’isola dei famosi dimenticati, oppure la trasmissione televisiva di Maria de filippi c’è posta per tè!




Dove in uno studio surreale da una parte Bersani Rosy Bindi e Veltroni, dietro la busta gigante di Pietro o chi volete voi.
La stessa cosa dicasi per bossi, Berlusconi, casinhouse, fini ecc.…ecc.….
Insomma tutto nasce da un unico fatto nessuno vuole prendere ordini, nessuno vuole essere secondo all’altro , nessuno vuole rinunciare a niente , e per il  solo fatto di credere che è il più forte , e di poter fregare il suo prossimo alleato come a fatto con il primo che fu.
Per non parlare delle amministrative , che si stanno profilando all’orizzonte ,  livello nazionale sbraitano con parole di fuoco “ mai alleanze con quelli , che siamo pazzi ????” mai con i comunisti che siamo  stronzi ????? Mai con la destra che siamo fascisti?
Mai con la sinistra più sinistra, noi siamo cattolici!
Mai con questi pazzi, non ci vogliamo diventare pure noi!
Rispondiamo noi di spqv!
Basta con questi pazzi , cittadino , cittadina ascolta senza timore l’unica voce libera , senza pregiudizio alcuno ritorna libera , ritorna libero , basta schiavitù , basta con l’essere preso per i fondelli ma non vedi cosa sta accadendo , i tuoi problemi non sono i loro , ma quelli loro li fanno diventare tuoi , continuando senza vergogna a fregarti , a fregarci ( pensano loro) Alle prossime elezioni amministrative -  giurava e spergiurava Italo Bocchino - Futuro e Libertà che non sarà mai alleato con la sinistra e con il Partito Democratico, in nessun Comune".
Bugiardo!
Bugiardo!
Leggi attentamente: FLI A BRACCETTO COL PD - Iris Volante, moderata proveniente dall'area Udc, è stata in grado di aggregare attorno a se un'ampia (e raccogliticcia) coalizione, che va dal gruppo di Pier Ferdinando Casini al Partito Socialista, dal Partito Democratico all'ancor più demopcratico Fli. Tanto democratico che, a dispetto dei proclami dei suoi leader (oltre Bocchino, anche Adolfo Urso aveva detto: "Con la sinistra mai"), ciascuno può fare quello che vuole, allearsi con chi vuole, meglio se con la sinistra.
Certo non vuole di abbassare i toni, il partito di Fini, che, in una campagna elettorale più pericolosa di una polveriera, scelgono di appoggiarsi alla sinistra oltranzista.
E che ne dite invece della situazione di grottaferrata ?
Altro pd altro casino Per l'Amministrazione Mori, che  ha festeggiato il primo anno di mandato, è un momento molto  complicato.   un possibile ritorno anticipato alle urne inizia ad aleggiare, anche se prima il sindaco potrebbe trovarsi di fronte alla necessità di ritoccare la squadra infatti  il primo  cittadino. Se la deve vedere con Le insidie che vengono proprio dall'interno della maggioranza di centrosinistra: la conclamata fuoriuscita di Mauro Tomboletti (Idv) e la posizione fortemente critica di Stefano Bertuzzi (Pd), rendono da settimane l'equilibrio instabile. La novità è però che, pare, anche Alessio Ferretti (Pd) si sia unito ai due «dissidenti». Stessero effettivamente così le cose, Mori rischierebbe di non avere più la maggioranza. E andiamo , e andiamo sindaci che vai stessi casini che trovi no?
Perché a Velletri ? ci pare che ……….si anche qui c’è qualcuno !
E passiamo ad un altro bugiardo che fa bella compagnia ad un altro pinocchio ( sappiate bene che di pinocchi a Velletri c’è ne, è non son pochi !)signori e signore dalla puglia col furgone opss pardon con furore svendolaxxxxxx, il futuro spinocchiatore e gran bugiardo , e se non ci credete sappiate che la corte costituzionale ha condannato nichi vendola per i Conti pubblici in disordine e contratti di lavoro indebiti .
 La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della legge dieci del 2 agosto 2010 della Regione Puglia, retta dal leader di Sinistra ecologia e libertà, che salvaguardava "incarichi dirigenziali e contratti di lavoro" nonostante la Regione non avesse rispettato il patto di stabilità interno. In pratica, pur non avendo fondi a sufficienza Vendola, aveva prorogato rapporti di lavoro subordinato e autonomo a tempo determinato.
Il Governo italiano aveva impugnato la legge ritenendo violati i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica. Il patto di stabilità interno prevede, infatti, la revoca d’incarichi dirigenziali esterni e di contratti di lavoro a tempo determinato, stipulati a seguito di atti adottati in violazione del patto di stabilità. Una prassi che Vendola ha deciso di violare pur di non tagliare consulenze e apparato burocratico. La Suprema Corte non ha neppure accettato il fatto che la Regione Puglia avesse abrogato la legge con una successiva disposizione del 30 marzo 2011. Per otto mesi, infatti, la legge censurata è stata in vigore.
Chiaro no!
E che dire signori sarà pure lontana la sicilia ma Roma e vicina e credete che non abbia ripercussioni la vicenda degli onorevoli imputati?
Di chi stiamo parlando ? ma di loro no !?
Ma di quelli che si erano eretti a famosi e futuri salvatori della Sicilia tanto di pensare di farla franca pensando addirittura di chiedere la secessione dall’Italia Anche il governatore Lombardo nel mirino della procura di Catania che nei prossimi giorni deciderà se rinviarlo a giudizio. All'Assemblea Siciliana 3 consiglieri arrestati e 17 indagati su un totale di 90. Cui si aggiunge una quarta richiesta d'arresto in corso. Non sono numeri di una grande operazione anticrimine, ma è la posizione di venti deputati del Parlamento siciliano. Che, richiamando la cabala, fa «paura», dato che sono proprio novanta, i parlamentari che siedono a Sala d'Ercole.
C'è un governo Lombardo in bilico per una spaccatura nel Partito Democratico tra chi intende continuare a stare in fianco al presidente della Regione e chi, invece, tuona quotidianamente affinché il partito di Bersani molli il governatore Lombardo. Un tira e molla senza fine che ormai dura da circa un anno. Intanto però le porte delle carceri si sono aperte lo scorso 11 marzo per il deputato regionale del Partito Democratico Gaspare Vitrano, sorpreso con una mazzetta di dieci mila euro in tasca per presunti affari su energie alternative e poi trasferito ai domiciliari. Ma per il rappresentante del partito di Bersani la detenzione non appare tutta amara, se così si può dire. Infatti, nonostante gli arresti, continuerà a percepire cinque mila euro lorde al mese in qualità di deputato regionale in attesa che arrivi la sospensione definitiva dal Consiglio dei ministri.
Arriverà?
Intanto cittadini meditate bene, questi pinocchi non solo ci prendono in giro , ma prendono pure i soldi una volta arrestati , e allora una buona volta ficcatevelo in zucca , andate a votare , ma una volta entrati prendete la scheda poggiatela bene sul pianale e con forte decisione imprimete una bella  x su tutta la scheda senza timore  e  non date retta a quelle oche senza cervello che vi dicono nooooooo devi votare per questo e quellooooooo !!!!!!!!!!!
Quelli sono i lecchini che temono di più la vostra punizione, e allora puniamoli!


affinchè visto che ci rompono gli attributi e tanto con i loro messaggi , e anche via posta questa volta un messaggio chiaro e conciso arriverà anche a loro questa volta