Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca studente diciannovenne presso l'università di Harvard. Il nome del sito si riferisce agli annuari (che si chiamano, appunto, "Facebook") con le foto di ogni singolo membro che alcuni college pubblicano all'inizio dell'anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti ed al personale della facoltà come mezzo per conoscere le persone del campus.
Lo scopo iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, ma col tempo si è ampliato e oggi è diventato una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di Internet.
Secondo i dati forniti dal sito stesso, 2010 il numero degli utenti attivi ha raggiunto e superato i 500 milioni in tutto il mondo. Secondo i dati forniti da Facebook e raccolti nell'Osservatorio Facebook, gli utenti italiani nel mese di ottobre 2010 sono 17,3 milioni.
Il sito nel 2009 è divenuto profittevole segnando il primo bilancio in attivo. A inizio 2010 l'azienda è stata valutata a 14 miliardi di dollari.
Come funziona?
Chiunque abbia più di 13 anni può iscriversi sul sito www.facebook.com. Gli utenti possono fare parte di una o più "reti", ad esempio quella della scuola superiore, del luogo di lavoro o la regione geografica. Una volta effettuato l'accesso e creato un proprio profilo, che può contenere foto e liste di interessi personali, si possono cercare attraverso il nome o l'indirizzo mail i propri amici e conoscenti iscritti a FacebookCome per gli altri social network, i rischi di Facebook sono in gran parte collegati alla diffusione di informazioni personali.
Alcune cose che è bene sapere
- Facebook acquisisce contrattualmente tutti i diritti, compresi quelli di sfruttamento commerciale e cessione a terzi, dei contenuti pubblicati, comprese le fotografie e i video. Può essere un danno per le immagini di carattere professionale, o che potrebbero diventare tali.
- Oltre alle informazioni immesse dall'utente (nome, indirizzo email, numero di telefono e così via) ad ogni accesso viene registrato l'indirizzo IP e le informazioni relative al browser.
- Il nome, i nomi delle reti di cui si fa parte e l'indirizzo e-mail saranno utilizzati per comunicazioni di servizi offerti da Facebook e possono essere messe a disposizione di motori di ricerca di terzi. Inoltre, secondo la normativa, Facebook ha il diritto di trasmettere a terzi le informazioni presenti nel profilo di un utente.
- L'uso di Facebook da parte di compagnie o per scopi lavorativi/commerciali non è consentito ("personal use only")
- Facebook è soggetto al fenomeno di creazione di falsi profili di personaggi famosi, è bene non lasciarsi ingannare
Cosa puoi fare per "limitare i danni" sulla diffusione dei tuoi dati?
- Agisci opportunamente sulle impostazioni del profilo per limitare la diffusione dei dati personali: nel menù Impostazioni è disponibile la voce Impostazioni sulla privacy. Attenzione! Non esiste un controllo granulare di chi-può-vedere-cosa e l'opzione "nessuno" non è contemplata tra le scelte possibili su chi possa accedere alle informazioni: quasi sempre la scelta possibile è solo tra "amici" e "amici di amici".
- Ti sconsigliamo di pubblicare dati "sensibili", come numero di telefono e indirizzo di casa.
- Ricordati che per il codice della protezione dei dati personali italiano, l'utente ha comunque il diritto di chiedere informazioni in merito ai dati personali posseduti da terzi, al loro trattamento, di vietarne la pubblicazione, e di rendere definitiva la propria cancellazione dal sito.
Alcuni episodi legati alla pubblicazione di dati su Facebook
Quelli che seguono sono soltanto alcuni degli episodi, realmente successi, legati a Facebook. Possono far sorridere, ma devono servire da esempio per prestare molta attenzione quando si pubblica qualcosa sui social network.- Richiamato dal datore di lavoro
Kyle Doyle, dipendente di un call center in Australia, dopo una giornata di assenza dall'ufficio, ha ricevuto una mail dal proprio datore di lavoro, nella quale si chiedeva un certificato medico, avendo fondati motivi per ritenere fasulla la motivazione medica dell'assenza. Alla sfida di Doyle, il datore ha risposto inviando in allegato una schermata della pagina di Facebook d el dipendente, nella quale l'utente segnalava agli amici che si era preso una sbronza galattica e si sarebbe dato malato. - Truffata per 4000 dollari
Una signora statunitense ha ricevuto via facebook un messaggio da un'amica che le chiedeva dei soldi per poter tornare a casa dall'estero dopo aver subito un furto. In realtà il profilo Facebook dell'amica era stato violato da un criminale che lo usava per truffare. - Uccisa dal marito dopo essersi definita "single"
Nel febbraio del 2009 un uomo ha ucciso la moglie con una mannaia da cucina perché la donna aveva dichiarato su Facebook di essere single. L'uomo si è poi dichiarato colpevole del delitto, affermando di essersi sentito umiliato, perché lei aveva cambiato il suo status sul sito di social networking appena quattro giorni dopo la separazione. - E non solo ci sono documenti importanti secretati che proverebbero che facebook e in stretta collaborazione con la national security agency nsa i super servizi segreti americani
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